La Miascia

La Miascia nasce come dolce povero e dei poveri, e come tale consente di riutilizzare vari ingredienti come il pane secco ammollato nel latte e impastato con uova, frutta e frutta a guscio. In assenza del pane, è possibile utilizzare anche un impasto di semplice farina, bianca e gialla. Oppure, in una rivisitazione più moderna, le rimanenze di panettoni e brioche.

La maggior parte dei dolci poveri è preparato con frutta secca o fresca, proprio per sopperire alla mancanza di zucchero, che in passato, era una prelibatezza non alla portata di tutti. La Miascia poteva addirittura sostituire un pasto vero e proprio, o essere servita in occasioni molto particolari come feste e ricorrenze come, appunto, il Natale.

Strada facendo il dolce si è arricchito di varianti: scorze di agrumi, polvere di cacao, fichi secchi, ma anche liquore e amaretti, fino ad arrivare all’aggiunta di erbe aromatiche.

Ingredienti 

  • 500 gr pane raffermo
  • 500 ml latte intero
  • 120 ml Amaretto di Saronno
  • 15 amaretti sbriciolati
  • 50 gr pinoli tostati
  • 100 gr uvetta
  • 2 uova
  • 70 gr zucchero
  • 2 mele tagliate a fettine sottili
  • 2 pere tagliate a fettine sottili
  • scorza di limone
  • 50 grammi burro fuso
  • 1 cucchiaio farina 00

Preparazione

– Tostare i pinoli in una padella antiaderente a fuoco basso per alcuni minuti fino a doratura. Raffreddare e mettere da parte.

Tagliare il pane in piccole fette e metterlo a macerare in una ciotola con il latte e l’Amaretto. Lasciare riposare per circa 2 ore. Aggiungere ancora latte, nel caso il pane non sia imbevuto a sufficienza. La quantità di latte dipende dal tipo di pane impiegato. Preriscaldare il forno a 190 °C.

– Tagliare le mele e le pere a fettine sottili e trascorse le 2 ore aggiungerle al pane con il resto degli ingredienti (pinoli, amaretti sbriciolati, uvetta, uova, zucchero, buccia di limone , burro e farina). Amalgamare tutti gli ingredienti.

Sfornare e lasciare riposare per circa 15 minuti. Quando la vostra torta sarà tiepida, spolverare con zucchero a velo e servire. 

Di VALLE INTELVI NEWS

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