Federico Storni

Il progetto per potenziare l’autostrada tra Lugano e Mendrisio permetterà al borgo di ricucire la cesura fra il lago e il nucleo storico, dato che la strada cantonale verrà spostata sul tracciato dell’A2 – Per farlo servirà un nuovo autosilo

Il progetto di potenziamento dell’autostrada fra Lugano e Mendrisio (PoLuMe) si basa su un concetto semplice: permettere di utilizzare nelle ore di punta la corsia d’emergenza per fluidificare il traffico. Concretizzarlo, però, comporterà un investimento di 1,7 miliardi e un cantiere che dovrebbe durare almeno una dozzina d’anni. Il potenziamento comporta infatti la costruzione di nuove gallerie e di opere accessorie, anche per sanare quelli che oggi sembrano errori urbanistici. Certo, vi è chi ritiene PoLuMe stesso un nuovo errore, soprattutto da Maroggia in giù, ma la ritrosia nei confronti dell’opera sembra essere più sfumata dal ponte-diga in su. La ragione è semplice: per alcuni Comuni PoLuMe presenta una ghiotta opportunità. Su tutti per Bissone, che a opera compiuta potrà operare un’agognata ricucitura tra il «suo» lago e il suo nucleo storico, dato che la strada cantonale verrà spostata a monte del paese, su una delle due corsie dell’attuale autostrada (l’altra corsia sarà invece rimessa a verde). E per progettare questo futuro, il Consiglio comunale nelle scorse settimane ha approvato a maggioranza (e non senza alcune voce critiche) investimenti per oltre mezzo milione (in discreta parte a carico di USTRA) per adeguare la pianificazione comunale a quello che verrà. E se l’orizzonte è quello del 2040, c’è comunque una certa fretta di agire e una prima scadenza: giugno 2024. Data entro cui USTRA ha chiesto al Comune di presentare un progetto di massima di riqualificazione delle zone a monte e a valle del nucleo storico sulla base del quale definire una chiave di riparto dei costi.

Le idee principali

In estrema sintesi: su territorio di Bissone il progetto PoLuMe si prefigge di spostare l’autostrada in galleria già a ridosso della fine del ponte-diga, ed è in particolare l’impatto visivo del futuro portale d’ingresso a creare qualche preoccupazione in paese. Ciò libererà l’attuale tracciato dell’A2, che in parte – una corsia – diventerà il nuovo tracciato della cantonale e in parte sarà rinverdito. Le auto in transito non passeranno insomma più fra il nucleo e il lago.

«Il recupero del terreno stradale antistante il porticato storico – si legge nel messaggio – apre la possibilità di ripensare lo stesso come piazza vera e propria, atta a ospitare quelle funzioni e arredi urbani consoni alla natura storica del fronte lago e che rendono una piazza viva e vissuta (panchine, aiuole, dehors degli esercizi pubblici) e valorizzata da una nuova pavimentazione di pregio». E per non sbagliare il recupero dell’area compresa tra il lido comunale e la chiesa di san Carpoforo, il Comune intende affidarsi a un mandato di studi in parallelo, a cui sono stati invitati a partecipare tre team di specialisti.

C’è poi l’area detta a monte del nucleo, per cui si procederà tramite un progetto di massima. Le opere più rilevanti che la riguardano sono la creazione di un nuovo porto comunale con 40 attracchi nel bacino nord del Ceresio, dotato di una decina di parcheggi, una nuova stazione ferroviaria e un autosilo interrato lungo l’attuale corsia sud-nord dell’A2 (futura strada cantonale) e in cui dovranno confluire gli stalli che oggi si trovano su piazza Borromini e che sarà collegato alla zona a valle da scale e ascensori.

Il Memorandum d’intesa

«Il nucleo storico sarà restituito al suo lago – commenta il sindaco Andrea Incerti – e in prospettiva turistica e residenziale è un’opportunità davvero interessante». D’altronde in Comune la ricucitura è auspicata, evocata e cercata ormai da decenni. Ma altre parti dell’operazione – il portale della nuova galleria su tutte – convincono meno e hanno spinto una manciata di consiglieri comunali ad astenersi, o a votare contro. Per il vicesindaco Ugo Ballinari, che segue il dossier per il Comune «sarebbe stato bello avere l’unità sul tema», ma comprende che un progetto di tale complessità – quale è PoLuMe nel suo insieme – possa finanche intimorire. A tal proposito intende invitare dei rappresentati di USTRA a un nuovo incontro per provare a fugare i dubbi emersi durante la seduta del Legislativo. In tutto ciò USTRA, Cantone e Comune hanno firmato un Memorandum d’intesa sulle principali questioni urbanistiche, pianificatorie, infrastrutturali, e procedurali per quanto riguarda PoLuMe in territorio di Bissone, in modo «da garantire una realizzazione coordinata, razionale e di qualità delle opere». 

Fonte

Di VALLE INTELVI NEWS

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