Editoriale : Una violenza insopportabile

Editoriale : Una violenza insopportabile

Per noi che viviamo in una Valle davvero splendida e a contatto con la natura, diventa molto difficile comprendere tutta la violenza di cui abbiamo preso coscienza negli ultimi giorni.

I fatti violenti che ci hanno colpito recentemente sono imputabili a gente con pelle bianca e anche nera, gente che probabilmente crede che la violenza sia lo sfogo naturale del mal di vivere di cui è pervaso il mondo. Non è certo solo un fatto italiano, ma è un fatto anche italiano.

I problemi di questa nostra tormentata società sono tanti e chi ci governa non è in grado di alleviarne il peso, anzi è sufficiente citare il covid, l’ immigrazione, e l’assenza di lavoro, per scatenare una reazione a catena di proteste impossibile da contenere.

La gente è stanca. Qualche giorno fa, parlando con amici, si diceva che basta guardare in faccia le persone che al mattino si apprestano a lavorare in una grande città per leggerne il malessere interiore: musi lunghi, facce truci e occhi spenti (e non solo dal sonno) sono la regola, e questo accade al mattino presto, figuratevi come potranno essere questi visi la sera, dopo una giornata di lavoro, tra una mascherina e l’altra, tra una grana lavorativa e una familiare. E le cose paiono non migliorare mai.

E allora si sceglie la violenza come ultima ratio per uscire dal tunnel, sappiamo che è sbagliato, ma sappiamo anche che l’esasperazione delle situazioni spesso degenera proprio in violenza, come è accaduto per il povero Willy, e per il Parroco di Como, uccisi entrambi da chi cercavano di aiutare.

Sostenere che i personaggi che hanno ucciso sono pazzi o incapaci di intendere e di volere, vuol dire uccidere nuovamente le loro vittime. Tutti noi condanniamo a parole la violenza, le istituzioni credono addirittura di aver fatto il proprio dovere presenziando ai funerali delle vittime, per la verità solo di alcune , in realtà spetta proprio a loro, dai loro scranni privilegiati, porre rimedio a certe situazioni intollerabili. La violenza si combatte a monte, con il lavoro per tutti, con la scuola che funziona, con una assistenza sanitaria efficiente, con ricoveri per i nostri anziani che siano degni di una vita di sacrifici, in altre parole, la violenza si combatte con il rispetto per ogni cittadino di questa nazione, e chi deve rispettare i cittadini se non le istituzioni che sono state elette da loro?

Manuela Valletti

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