Alta Valle Intelvi – Lanzo per le piste MTB si distruggono i boschi

Ma ne vale la pena?

Il bosco del Fontanino – Lanzo

Questa triste sorte è toccata alla Valle Saracena dove si trova il Bosco del Fontanino

Oggi ho fatto un sopralluogo, ero stata informata dello scempio, non immaginavo fosse di queste proporzioni.

Del bellissimo bosco esiste solo la parte iniziale, anche se alberi secchi e sradicati fanno da subito la loro apparizione. Appena superata la terza curva del sentiero ci si trova davanti ad uno spettacolo allucinante, la montagna sulla destra è stata completamente deforestata, cataste di legna sono abbandonate ovunque e appare la porta della pista MTB n.5 verso il Funtanin de Piasc.

Proseguendo, in corrispondenza della curva per l’ultimo tratto del sentiero, prima del Fontanino, dove si ammirava il bel bosco di conifere secolari che conduceva poi agli impianti di risalita, si vede una totale desertificazione, e il piccolo ruscello invaso da scarti di legname e rami. Giunti al Fontanino troviamo la porta n 8 per la pista MTB.

Inutile raccontare il mio stato d’animo, vengo dalla città, a Milano ogni albero è prezioso, ciò che mi preme è invece fare alcune considerazioni:

Perché in un periodo in cui il green è tanto importante, si sceglie di devastare dei boschi per realizzare 8 piste per MTB ?

Sembra improbabile che la scelta sia stata compiuta per incrementare il turismo, visto che chi pratica questo sport difficilmente soggiornerà in Alta Valle(e qui dovrei aprire un capitolo sui servizi che si offrono al turista che decide di fermarsi a Lanzo), perché la vicinanza alle grandi città consente loro di praticare il turismo “mordi e fuggi”.

Purtroppo Lanzo non sta vivendo una bella stagione, chiudono alberghi e negozi e le possibilità di trasformare in meglio il Paese sono ridotte al minimo, ci restavano i boschi e la natura, pare che anche questa risorsa si stia esaurendo.

Nota di redazione: Il Bosco del Fontanino Aldo Pavari è un Botanico italiano (Roma 1888 – Firenze 1960); direttore della stazione sperimentale di selvicoltura presso l’univ. di Firenze (dal 1924); socio corrispondente dei Lincei (1948). Ha pubblicato numerosi studî di ecologia forestale, selvicoltura, botanica, fitosociologia, a lui dobbiamo la scelta di aver individuato nel Bosco del Fontanino il luogo adatto alla piantumazione di diversi tipi di piante in base al Fitoclima. Questo bosco era un esempio da seguire.

Manuela Valletti

Comments

Una risposta a “Alta Valle Intelvi – Lanzo per le piste MTB si distruggono i boschi”

  1. Bell’articolo sopratutto quando critica la scarsa vocazione turistica di Lanzo dove ormai non ci sono più gli elementari servizi per un paese che vuole fare del turismo un opportunità per la sua sopravvivenza. Si potevano fare con maggior rispetto dei luoghi e della natura. Non si comprende però di chi sia la competenza di esercitare il controllo su l’abbattimento degli alberi e se quello che é stato fatto sia regolare.

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