I boschi della Valle Intelvi, non sono come tutti gli altri boschi. Non si distinguono per gli alberi più alti o per i funghi più buoni… ma per un fatto unico e misterioso: i nostri boschi sì fanno capire e lo fanno in molti modi.
Non tutti gli abitanti della Valle sono in grado di comunicare con loro e di ascoltare ciò che vogliono raccontare. Per riuscire a comunicare con il bosco occorre mettersi in ascolto con rispetto e amore.
Spesso il bosco parla quando il vento soffia tra i rami dei castagni secolari, dei noccioli, dei faggi, dei larici, degli abeti rossi e delle betulle, allora parole antiche di disperdono nell’aria come le nuvole.
Alcuni bambini dicono che gli alberi raccontano la loro memoria, altri giurano di aver sentito anche voci umane, forse di uomini che in quei luoghi hanno lavorato e lottato per salvare proprio il bosco.
Se si seguono i sentieri che salgono più in alto, si scoprono altri affascinanti ricordi: ci si imbatte nelle trincee della linea Cadorna, scavate dai militari italiani più di cento anni fa.
I boschi che le proteggono sono i testimoni del passare degli alpini che sorvegliavano i confini italiani durante la prima guerra mondiale. Gli alberi ci raccontano la fatica, il freddo, il coraggio e i timori per le famiglie dei giovani alpini che aspettavano il loro ritorno.
Più giù, verso la frontiera, il bosco custodisce altre voci: quelle dei contrabbandieri, che negli anni Sessanta e Settanta sfidavano i finanzieri ogni notte per portare in Italia gli zaini pieni di sigarette. “Stai basso e respira piano,” dicevano tra gli alberi. Il bosco li proteggeva, e indicava loro la via più sicura per riuscire nella loro impresa.
Il Bosco non racconta solo il passato, urla il suo dolore quando la mano scellerata dell’uomo lo devasta, quando viene violato il suo sottobosco o tagliate le cime dei suoi alberi che spesso sono la casa di tanti uccellini.
Gli animali: sono sempre dalla sua parte perché ognuno di loro sa che il bosco è un amico ed è un riparo sicuro: così i cervi allevano i loro piccoli, gli scoiattoli si riparano dal freddo, i gufi e le civette vegliano di notte e si assicurano che vada tutto bene, e migliaia di altri animali e insetti hanno nel bosco un grande amico fedele.
I bimbi che conoscono i boschi della valle sanno quanto siano preziosi e quante belle storie sappiano raccontare, allora si siedono attorno all’albero più grande, si prendono per mano e aspettano in silenzio che i racconti del grande albero abbiano inizio.
I bimbi sanno che il bosco ha una memoria e ogni foglia che cade è una parola scritta nella terra e parola dopo parola, si scrive la storia del pianeta …
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Testo Manuela Valletti
Illustrazione Lumen