La Grotta dell’Orso e il Ruggito del Tempo

Favola per i bambini della Valle Intelvi

C’era una volta, tanto tanto tempo fa, un orso gigantesco che viveva tra le rocce fredde di una grotta nascosta vicino a Orimento. Era un orso delle caverne, con zampe grandi come pale e un muso coperto di peli folti. Nessuno lo aveva più visto da migliaia e migliaia di anni… o almeno così si credeva.

Un giorno, un gruppo di bambini curiosi partì all’avventura con i loro zainetti colorati, seguendo il sentiero che saliva tra i pini e le betulle. “Andiamo alla Grotta dell’Orso!” gridavano entusiasti.

La guida, una signora con gli occhi brillanti come il cielo d’estate, raccontava storie antiche di orsi giganti e uomini di Neanderthal, che un tempo avevano vissuto lì, proprio sotto i loro piedi perché ai primi freddi, quando il cibo cominciava a scarseggiare, gli orsi andavano alla ricerca di un rifugio asciutto e sicuro dove trascorrere l’inverno.

Quando i bambini entrarono nella grotta, un brivido li percorse. L’aria era fresca e profumava di pietra antica. Le pareti raccontavano segreti del passato e al centro del grande spazio … si stagliava lo scheletro di un orso delle caverne, alto quasi come un albero!

“Sta dormendo o ci guarda?” sussurrò Marta, tenendosi stretta al fratellino.

“È solo uno scheletro!” risero alcuni, ma non troppo forte… perché un piccolo ruglio d’orso sembrò rimbalzare tra le pareti.

In realtà era solo il vento che soffiava nel tunnel della grotta, ma per un attimo, tutti sentirono il battito del cuore accelerare.

Poi la guida mostrò loro le vere ossa, quelle trovate sepolte lì, risalenti a quando gli uomini di Neanderthal camminavano nella valle con le loro torce accese e i bastoni da caccia. I bambini ascoltarono a bocca aperta. La paura si trasformò in stupore. E lo stupore in un mare di domande.

Quando uscirono dalla grotta, il sole splendeva e i cinguettii degli uccelli li accolsero di nuovo. Ma i bambini avevano un segreto nel cuore: avevano viaggiato nel tempo… e avevano incontrato l’Orso.

Da quel giorno, ogni volta che il vento fischia forte tra le rocce vicino ad Orimento, qualcuno dice che è il vecchio orso che sbadiglia nel sonno, sognando la sua grotta e i bambini che ancora lo vengono a trovare.

Testo Manuela Valletti

Illustrazione Lumen

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