Case di riposo, la mappa del contagio al Sud - LiberEtà

Qualche spunto di riflessione, per poi trarre conclusioni. Probabilmente le strutture nella nostra valle sono una eccellenza e l’attenzione verso gli anziani è molto. Noi ci riferiamo alla Lombardia in generale.

Sicuramente non è questo il modo di riuscire a ricostruire una catastrofe imputabile ad una serie di concause; eppure bisogna fare chiarezza, anche solo parzialmente bisogna provarci. Le case di riposo da lungo tempo definite dei veri e propri “paradisi” per le persone di una certa età, si sono rivelate degli inferni a cielo aperto. Perché l’epidemia è precipitata proprio nei luoghi in cui doveva essere tenuta al bando?

Cercheremo di stilare una breve lista degli errori:

1) aver sottovalutato l’emergenza:

ebbene sì, sottovalutare l’emergenza è stato uno dei fattori che hanno di più scoperto il fianco a questo terribile morbo, ha fatto sì che ci cogliesse più impreparati, e soprattutto le RSA dovevano provvedere ad accertarsi che gli operatori interni non avessero avuto contatti, e godessero di buona salute; purtroppo queste misure sono state di gran lunga prese sottogamba, permettendo l’entrata e l’uscita incontrollata del virus. Proprio le RSA appena si è saputa l’emergenza dovevano provvedere ad equipaggiare il loro personale sanitario per tutelare al meglio le persone ospitate.

2) aver taciuto le condizioni di salute:

ebbene sì, purtroppo si è riscontrato anche questo dato comune dai rapporti delle rse lombarde, infatti, tendendo a svalutare quella che poteva sembrare una banale influenza (in un contesto, però, di epidemia da Coronavirus) , hanno favorito la diffusione: o facendo entrare le persone deliberatamente, o mantendo i contatti tra anziano ed anziano e così favorendo la diffusione.

3) non aver rinunciato alle rette 2/3 mesi:

sì, sarebbe bastata la rinuncia di 2/3 rette per evitare un ecatombe e questo perché, le RSA, dovevano essere in grado di “de-responsabilizzarsi” non riuscendo a garantire l’integrità della salute dei loro ospiti; dovevano rivolgersi francamente alle famiglie ed attuare un piano di evacuazione, cosa che invece è stata trascurata.

4) aver mentito sui dati:

le menzogne sui dati delle mroti sono evidenti, le cosiddette “morti sospette” sono pressoché tutte riconducibili a morti per coronavirus, e questo si è cercato di evitarlo si all’ultimo momento affinché non si creasse scompiglio e non si danneggiasse l’immagine delle RSA; purtroppo questo atteggiamento ha peggiorato la situazione.

Queste sono sicuramente 4 cose che hanno inciso fortemente sull’andamento di questa catastrofe annunciata.

REDAZIONE V.I.N.

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Di VALLE INTELVI NEWS

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